5 DOMANDE CHE AVRESTI VOLUTO FARE A UNA FASHION PRODUCT MANAGER

Dalla Colombia all’Italia con una passione: la moda. Diana ha 23 anni e la prima volta che ha messo piede a Milano era il 29 agosto 2014. La prima impressione? Caldo e afa come mai prima e poi le zanzare, ma quante zanzare ci sono in estate a Milano? Sì perché lei a Bogotá era abituata a climi ben più freschi, dall’alto di più di 2500 metri, e lì portare gli stivali lunghi a fine agosto non era un problema. Ma in Pianura Padana sì, eccome.

Diciamo che Diana ha avuto un battesimo di “fuoco”, almeno ai piedi. Questo viaggio non è mai stato né sognato né programmato da perché Diana voleva vivere in Colombia e fare il medico. Ma all’ultimo anno di liceo ha cominciato a sentire che la medicina non era il proprio destino perché sentiva dentro di sé una parte creativa ignorata fino a quel momento. E dopo tanti eventi, riflessioni e preghiere, un giorno riceve una email che cambia la sua vita: quella dell’Istituto Marangoni di Milano che la invitava a un Open Day proprio a Bogotá. Fu amore a prima vista. Da lì al trasferimento in Italia il passo è stato breve e oggi si trova a studiare Fashion Porduct Management proprio al Marangoni.
Diana tu stai lavorando per essere una Fashion Product Manager. Ma quindi sarai una stilista?

No, non sarò una stilista. O almeno non solo. Noi studiamo tutto quello che riguarda la moda e in particolare il fashion design. Quindi mi occupo di tutte le fasi che portano ad avere un capo prodotto, dall’idea, allo studio delle materie prime, ai tessuti, ai colori fino anche alla parte più manuale, come cucire.  E’ un lavoro più esteso dello stilista perché hai le “mani in pasta” in più parti del lavoro.
Sarà banale, ma io devo chiedertelo: cosa ne pensi degli uomini che si mettono i calzini bianchi con i sandali?

(ride per 20 secondi) Diciamo che non ho mai amato questo stile anche se ora è di moda (ma grazie a Dio non nei paesi latini). Una cosa è certa: io non lo accetterò mai!

Come funziona il tuo corso?

Ho lezione ogni giorno, da lunedì al venerdì, dove studio fino a 7 materie. Ogni lezione dura due ore e mezza e sono sia teoriche che pratiche. Le facciamo in italiano o in inglese, ma soprattutto in inglese perché ci sono studenti da quasi 90 paesi diversi. E’ molto internazionale e anche questo è un valore aggiunto.
In queste lezioni, impari a utilizzare i principali programmi di grafica come Photoshop, Illustrator e InDesign. Mentre per le fondamentali attività di ricerca del settore usiamo WGSN, che è un portale dedicato.

Ma se non sai disegnare, puoi fare questo corso?

Domanda molto importante! Assolutamente sì. Se sei creativo e ti piace creare non devi farti limitare se non sei bravo a disegnare perché quello si può imparare. Io stessa ho dovuto impararlo. Mentre invece la creatività è qualcosa di più difficile da crearti. Se senti dentro la voglia di dare dei messaggi attraverso lo stile di un vestito, allora questo corso fa decisamente per te. Impara a spostare la tua attenzione da un COME (il saper disegnare) a un PERCHÉ (cosa vuoi dire con il tuo lavoro?). Non a caso qualcuno diceva.. “se sai il perché troverai anche il come”.

Cosa consiglieresti a chi si vuole iscrivere a Fashion Design?

Di lavorare dentro se stessi per trovare la propria creatività. Per me infatti questo corso di studi e questo lavoro rappresentano una forma d’arte ed è importante sapere chi si è in profondità per farlo. Una volta trovata la propria unicità e creatività è importante anche stimolarla continuamente. Per esempio io amo tantissimo la creazione di Dio e trovo sempre ispirazione quando la contemplo. E tu? Che cosa tiene acceso il tuo sguardo unico sul mondo?

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