È vero ciò che vediamo nei social?

Ogni volta che scorriamo con il dito la Home di Instagram, notiamo solo gente sorridente, felice, oppure in viaggio, mentre in realtà alcuni di noi sono immersi nei libri da studiare. Davanti a queste immagini è facile provare  invidia e sembra quasi che queste persona vivano una  vita migliore della nostra, anche se non è sempre così.

Quello che ha fatto rivalutare il mio pensiero è stata la notizia della morte di Sulli, venticinquenne, ex cantante di una girlband pop coreana. Si ipotizza sia stato un suicidio. Già da molto tempo era vittima di cyberbullismo e combatteva una grave depressione, le sue ultime parole sui social sono state: “Non sono una brutta persona. Perché dite cose cattive su di me? Cosa ho fatto per meritare questo?”.

Tanta gente, in modo anonimo, pensa di avere il permesso di deridere quelle persone, di insultarle e giudicarle. Ma non si rendono conto che dietro lo schermo ci sono persone vere che come tutti noi soffrono e passano momenti bui.

Questo mi ha fatto riflettere sulla facciata che noi poniamo davanti ai social: quante volte abbiamo postato un selfie sorridenti mentre dentro eravamo tristi o arrabbiati per qualcosa? Quante volte abbiamo finto di divertirci  ad una festa ma in realtà ci stavamo annoiando a morte?

Probabilmente lo facciamo per i like, per invidia, oppure per mostrare che anche noi abbiamo una vita interessante e meravigliosa… questo però non porta da nessuna parte, solo a non essere più noi stessi e a vivere in un circolo di apparenza e finzione.

Al giorno d’oggi è difficile mostrare chi siamo veramente sui social, perché la società non permette persone fragili, sensibili e imperfette. Questo non deve però fermare ciò per cui siamo stati creati,  i nostri sogni e per le nostre idee. Mostrare che siamo controcorrente non piace alla massa perché evidenzia la nostra diversità.

Sulli non è la prima né l’ultima  che ha combattuto contro il cyberbullismo e spero che la sua storia possa sensibilizzare le persone a portare una rivoluzione dal punto di vista social: è vero quello che vediamo nei social? È giusto giudicare le persone senza conoscerle?

La risposta è semplice: NO.

Smettiamola di giudicare, anzi, voglio incoraggiarvi a non vergognarvi di essere chi siete veramente e a non avere paura delle reazioni delle persone. Tu vali molto di più di un like e di mille visualizzazioni e anche le persone che ti stanno attorno valgono.

Non serve avere tanti follower per lasciare un segno in questa generazione, non serve avere un bel viso e una buona parlantina, basta avere un cuore disposto a voler cambiare la società in cui viviamo.

Gianina

Redazione IAMREV

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