5 domande che avresti voluto fare a una studentessa in ingegneria elettronica
Silvana ha 22 anni, tutti vissuti nella sua fantastica città natale: Palermo. Un amore per la sua terra che traspare ogni volta che hai a che fare con lei. Dal cuore, dall’aspetto, dalla voglia di realizzare i suoi sogni. Ma soprattutto dalla sensibilità. Non riesce a stare zitta e ferma se un suo compagno sta male o sta combattendo dentro di sé contro il mostro della depressione; per loro lei c’è sempre con azioni, parole e preghiere.
Silvana ha letto le interviste precedenti ai ragazzi universitari e non ha voluto rimanere in silenzio. Mi ha contattato perché voleva dire la sua di storia, essendo sicura che molti ci si potranno riconoscere.
Silvana, perché hai scelto ingegneria elettronica?
Perché sono “strana”! Sono sempre stata non convenzionale e cosa potrebbe fare di strano una ragazza che ha studiato al liceo
classico? Iscriversi a ingegneria!
È stata davvero una scelta folle guidata dalla mia voglia di avere a che fare con l’energia, in tutte le sue forme. Per questo, sono sincera, al momento del test di ingresso ho studiato tantissimo e pregato altrettanto!
È possibile quindi passare da un liceo classico a Ingegneria?
Sì, certo! Naturalmente parti molto svantaggiato rispetto agli studenti che arrivano da un liceo scientifico, o da un altro istituto con forte preparazione matematica, ma nulla é impossibile. Io poi sono una molto determinata e ce la ho messa tutta, anche se il primo anno è stato davvero da incubo.
Ingegneria elettronica, infatti, si basa su tantissima matematica non ancora applicata. Quindi una scienza molto complicata e che ancora oggi si sta cercando di capire come portarla dai libri all’industria, per esempio.
Oltre questo, ricordo anche che con colleghi e professori non mi trovavo bene. Ho versato molte molte lacrime di sofferenza… fino a pensare di mollare. Ma grazie a Dio un giorno ho parlato con i professori del terzo anno, che sono ingegneri veri rispetto a quelli del primo e secondo (matematici, fisici..), che mi hanno incoraggiato a non mollare perché anche loro arrivavano dall’ istruzione classica. Il cambio di mentalità era possibile!
Cosa fa uno studente in ingegneria tutti i giorni?
Oltre che studiare, studiare, studiare dici? Noi studenti di ingegneria siamo un po’ asociali.. siamo diversi rispetto agli altri. Abbiamo sempre la testa da qualche parte impegnata in qualche ragionamento. Non fraintendetemi, non è un vanto ma uno studente di ingegneria lo riconosci sempre in mezzo agli altri.
Per non farmi mancare nulla, al secondo anno sono diventata consigliere di dipartimento. Questo mi ha portato molto più vicina ai professori che ho conosciuto così meglio. Sono molto fiera di questa esperienza perché in quel periodo abbiamo fatto dei cambiamenti accademici importanti. E ancora oggi i professori mi trattano con fiducia e rispetto, anche se non sono più consigliere.
StudenteRev ricorda sempre: se vuoi fare la rivoluzione, la prima cosa da fare è conquistare la fiducia di chi hai intorno!
Come vive una ragazza una facoltà a maggioranza maschile?
Secondo me alla fine ogni studentessa, se determinata, può ambientarsi anche in un mondo che sino a qualche decennio fa era soltanto maschile. Io mi sono ambientata molto bene perché se sei determinata e con il pugno di ferro, ti ambienti perfettamente
Per esempio, noto quelle pochissime colleghe che talvolta con il loro comportamento annullano la loro femminilità e si trovano bene, altre invece, troppo sensibili ad esempio, che non riescono a tenere testa ai ragazzi. Quindi è questione di mantenere il nostro io donna, ma stando sempre al passo dell’ingegnere preciso, determinato e talvolta poco sensibile, che non si arrende mai e che se un progetto fallisce, lui se ne fa una ragione e va avanti.
Cosa consiglieresti a chi si vuole iscrivere a ingegneria elettronica?
Di trovare il proprio punto di forza perché saranno anni che ti metteranno molto in crisi. Ma se hai un baricentro forte non cadrai mai. Nel mio caso è la fede cristiana, ma credo che ognuno possa trovarne uno.
Un altro consiglio molto importante è quello di non paragonarsi con gli altri. Ognuno ha la propria storia e percorso quindi è inutile mettersi a confronto. Prendi esempio dai più bravi ma senza considerarti inferiore.
Ah, mi fai dire un’altra cosa?
A settembre inizierò la laurea magistrale e frequenterò Elettronica Industriale con grandi sguardi sulla robotica. Potrò essere di aiuto, per esempio, nella medicina progettando arti robotici e migliorare le vita delle persone. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Il duro lavoro ripaga sempre!
Intervestata da Corbus