Alla ricerca dell’identità

Nome, cognome, connotati, altezza, peso, una bella foto ed ecco che la nostra carta di identità è pronta!

Chi non saprebbe identificarsi con il proprio nome, con il proprio colore dei capelli o con alcuni connotati che appartengono solo a noi? Identità è una fotografia di chi siamo, esteriormente. Eppure questa è solo ciò che riesce a definire in apparenza, ciò che gli altri possono vedere d’impatto, senza andare oltre, senza scavare.

L’identità, però, non è solo questo.

John Locke nel 1600 circa definiva l’identità come <la consapevolezza di un ente razionale di essere sempre il medesimo e distinto da tutti gli altri>.

Che spettacolo di definizione: “essere medesimo” che comporta sapere chi ognuno è, e “distinto dagli altri” ossia  originale.

In accordo a Locke, l’idea di essere originali e “pezzi” unici spiegherebbe la bellezza della diversità. Eppure la generazione odierna, la società civile e tutte le novità del secolo in cui viviamo tendono ad omologarci, stimolando il bisogno di essere “uguali” e facendo credere che la diversità è alienazione dal gruppo.

Immaginate un corpo dove tutte le membra tendono ad essere simili e si plasmano in funzione dell’icona più forte in quel momento. Un corpo con una mano sarebbe un corpo superfluo, con funzioni limitate. Pensate a tutti i pittori che dipingono quadri identici o molto simili, o scultori che lavorano tutti lo stesso materiale scolpendo le stesse figure. Adesso fermati a riflettere sull’idea di essere unici. All’idea di essere un membro unico con funzionalità uniche, un dipinto originale o una scultura mai lavorata prima. Talenti unici, caratteristiche uniche, sogni e aspirazioni uniche, diversi da tutti gli altri. Cosa comporterebbe questo? Sicuramente un mondo colorato e diverso, con funzionalità diverse, aspirazioni diverse, sogni e obiettivi diversi da raggiungere e quindi più campi sui quali investire. La tua identità rispecchia la tua unicità. Non è mai troppo tardi per recuperare quello che è stato perso, non è mai troppo tardi per costruire quello che non c’è mai stato. L’importante però è sapere chi sei, quali sono i tuoi ideali e avere la certezza che la tua diversità non sarà mai un limite ma solo un valore aggiunto. Sei stato creato e formato in un determinato modo, probabilmente il tempo ha deturpato il tuo essere.

Fermati, rifletti e ricomincia da lì. Cancella la prima macchia, e poi la seconda. Ripristina il colore li dove è stato smangiato, ridefinisci i confini li dove sono stati tolti, scrivi la tua identità e il tuo essere unico e sentiti originale!

Ramona

 

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