Non si può morire così
“Di brutti pensieri riempivo la stanza
Poi con gli sforzi di una vita intera
Giro l’Italia riempiendo i locali
Mentre questi a casa parlano di Sfera”
È questo un brano di uno dei trapper italiani più emergenti e seguiti soprattutto da adolescenti e ragazzi, noto come ‘Sfera Ebbasta’. A un suo concerto è purtroppo associata la tragedia di cronaca avvenuta nel locale dove si sarebbe dovuto esibire venerdì sera e dove 6 ragazzi tra i 12 e i 16 anni e una mamma di 39 anni hanno perso la vita a seguito di una fuga di emergenza dal luogo stesso (vedi qui)
In fondo, le serate con l’ospite speciale sono sempre le più divertenti, le più importanti, per le quali si ha un’aspettativa immensa. Dopo una settimana di scuola ti distraggono un po’e, al di là dell’eccitazione per il fortunato incontro con il personaggio famoso, si crede o si spera di vivere momenti “ricchi” di emozioni, pienezza… è l’età dell’Icon, è l’appuntamento con il proprio idolo. Poi, alla fine della serata, tutti al solito “Tran-Tran”.
Chi poteva immaginare che quest’enorme aspettativa potesse capovolgersi in una violenta corsa alla carica l’uno contro l’altro? Accade tutto in un tempo brevissimo. All’improvviso gli ospiti che prima si erano accalcati come sardine diventano come rinoceronti che si calpestano e scalciano: indomabili. Il panico genera una fuga inarrestabile.
Nella calca la balaustra di una delle uscite di emergenza cede e la più grande delle catastrofi coinvolge coloro che si sono trovati affogati e schiacciati dal peso dei corpi sopra di loro.
In un attimo si alza un polverone indistinto, urla irriconoscibili e facce estranee. È questa l’inverosimile scena che ci si deve immaginare.
Ora le inspiegabili domande dei familiari e dei presenti. Si cerca di più una giustificazione su cui aggrapparsi o piuttosto un colpevole da accusare? Nessuna risposta sarà mai capace di zittire animi, coscienze, condanne. Ormai non ci sono più vittime e carnefici, sono tutti le “vittime” in questa serata che rimarrà nella memoria di tutti.
Proviamo, tutti insieme, a riavvolgere il nastro e capire non solamente quello che è successo, ma perché è successo. Norme di sicurezza non rispettate, utilizzo di uno spray di certo non pensato per i concerti di massa, divertirsi alle spalle degli altri…Cosa ci ha fatti arrivare qui?
Riflettiamoci davvero perché non si può morire così. Non si deve morire così.
Olimpia